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Lui & Lei

La Grecia, pt 1


di Renee
03.08.2022    |    1.877    |    7 9.8
"Lo tirai a me mentre ondeggiavo i fianchi, gli diedi un bacio e gli passai la punta della lingua sulle labbra (sapeva ancora di frutta del suo cocktail)..."
Io e R. ci trovavamo in Grecia ad Aprile, non il periodo più caldo dell'anno. Giravamo per l'isola mano nella mano, un'aria particolare intorno a noi, quella degli amori che sono nati da poco. Era una mattina non troppo calda, si parlava e si rideva in armonia. Ogni tanto R. mi sfiorava il sedere con la mano, ogni tanto mi tirava a se e mi baciava. Giravamo in felpa e pantaloncini ma verso mezzogiorno la temperatura iniziava a salire. R. aveva una t-shirt sotto la felpa mentre io non avevo nulla di più leggero con me. Fu così che decidemmo di fermarci ad acquistare qualcosa di meno ingombrante per me. Ci fermammo in uno di quei tipici negozietti per turisti dove intravidi delle cose carine. Il mio sguardo si posò su un top nero corto, uno di quelli che negli anni precedenti non ho mai voluto indossare per timidezza e insicurezza. R. mi chiese di provarlo e quando mi vide indossarlo mi disse che gli piaceva molto. Così decisi di prenderlo, alla fine i mesi di palestra avevano iniziato a dare qualche risultato, perché non mostrarlo? Quando uscimmo dal negozietto dissi a R. che volevo cambiarmi e mettere il nuovo top. Ci infilammo così un un vicoletto dove sfilai la felpa guardandolo negli occhi mentre ero li davanti a lui in reggiseno. Mi passò il dito sul seno sempre mantenendo lo sguardo: "Toglilo", mi disse. Ero paralizzata mentre mi guardava così e mentre mi chiedeva di spogliarmi così, in pieno giorno, in quella stradina. Gli dissi che era pazzo.
Mi guardò e mi disse:
"Metti il top e togli il reggiseno, fallo per me. Gira per l'isola così."
Gli risposi:
- "Sei pazzo, c'è vento... sai com'è! Lo vedranno tutti che non porto il reggiseno. In più il top è lavorato a maglia, ci sono dei piccoli buchi proprio intorno ai capezzoli... se ne accorgeranno tutti!"
- "Dalla forma forse si, si capirà... ma nessuno avrà la certezza. E poi... mi fa impazzire l'idea che tutti ti guardino, ma che nessuno possa toccarti. Solo io, nessun'altro. Sei bella, fatti guardare, fatti desiderare."
Arrossì ma mantenni lo sguardo negli occhi suoi, mentre continuava a sfiorarmi il seno ma questa volta sempre più verso l'interno del reggiseno. Faceva caldo ma sentivo i brividi, la testa iniziava a perdersi, le sue parole mi risuonavano nelle orecchie... quel modo tutto suo di farmi impazzire, rendermi libera e schiava allo stesso tempo. Senza esitare troppo gli chiesi di aprirmi il reggiseno li, in pieno giorno, sperando non si affacciasse nessuno in quella stradina non poi così tanto isolata. Con una mano continuava a sfiorarmi, con l'altra scivolava tra le scapole verso l'apertura del reggiseno che si aprì senza difficoltà al tocco magico delle sue dita. Mi guardò compiaciuto e mi sorrise. Mi sfilò il reggiseno da entrambe le braccia e restò a guardarmi così, senza dire niente. Mi sentii un po' imbarazzata, ma allo stesso tempo l'eccitazione prese il sopravvento. "Si, così... vedi? non era difficile", mi sussurrò. Lo guardai e dissi "Già, ora dammi il mio top, hai visto abbastanza. Il resto è per sta sera.". Ci guardammo e ci sorridemmo, misi il top e ridendo riprendemmo a camminare tra gli altri turisti, per le strade. Tra una battuta e il mio imbarazzo si fece sera e già mi preoccupavo meno che la gente potesse vedere i miei capezzoli. Ci ritrovammo in un bar, piccolo ma con dei cocktail buonissimi e un'atmosfera calda, non troppo buio, con alcuni neon che davano la giusta tonalità e la musica non troppo bassa che ci impediva di parlare a distanza. Dopo il primo cocktail iniziammo a scioglierci un po', a ballare più vicini e in modo più sensuale fino a che non ci sentimmo quasi soli, come se non ci fossero state altre persone intorno a noi. R. solitamente non ama ballare, o per lo più si imbarazza. Ma quella sera non c'era niente a parte una forte attrazione, un'estasi. Lo tirai a me mentre ondeggiavo i fianchi, gli diedi un bacio e gli passai la punta della lingua sulle labbra (sapeva ancora di frutta del suo cocktail). Poi mi voltai di spalle, feci in modo che lui potesse prendermi da dietro, mettendomi le braccia intorno ai fianchi e le mani sulla pancia scoperta. Iniziai ad ondeggiare piano, chiudendo leggermente gli occhi e facendomi trasportare dalla musica e dalle luci. Ero lontana con la mente, non c'era più nessuno a parte io, lui e le sue mani che sentivo scivolarmi addosso, le sue mani che sapevo volessero di più. A un certo punto sentì la sua eccitazione farsi sempre più reale, mentre muoveva insieme a me il bacino all'unisono. Sentivo sul sedere la sua eccitazione attraverso i pantaloni. Mi rigirai ancora una volta verso di lui e gli dissi che avevo voglia di bere un altro cocktail, passando poi la lingua sul collo e sull'orecchio. Passammo ancora un'oretta lì dentro, stuzzicandoci a vicenda, finché poi non uscimmo dal locale. Poco dopo essere usciti R. mi prese così, all'improvviso, baciandomi con passione. Mi appoggiò contro il muro in una di quelle piccole stradine, ormai buie...

to be continued :)
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